A volte ritornano…

 

Nel marzo del 1993 un piccolo robot meccanizzato costruito in Germania, denominato Upuaut II, che in egiziano antico significa: “Colui che apre la via”, dopo aver attraversato un lungo ed oscuro cunicolo sotterraneo nella Piramide di Cheope in Egitto, scopriva una minuscola porticina di marmo.

All’indomani di quella straordinaria scoperta, le autorità egiziane revocavano agli occidentali  il permesso di continuare gli scavi. Così nessuno venne a conoscenza di cosa si celasse dietro quella misteriosa porta scovata all’interno della Grande Piramide.

Dopo alcuni mesi un comunicato dell’ufficio stampa delle autorità egiziane dichiarò che non c’era nulla dietro la porta trovata dal robot tedesco.

Ultimamente è giunta una notizia alquanto singolare, sembra che un famoso archeologo Egiziano in visita negli Stati Uniti si sia lasciato scappare in via confidenziale alcune rivelazioni riguardo la camera segreta scoperta dal robot tedesco nel 1993

Zahi Hawass era in America alla ricerca di fondi, e dinanzi ad un circolo ristretto pare abbia confessato una verità sconvolgente, tanto da costringere l’Occidente a dover riscrivere la storia passata.

Queste le sue parole: “Il ritrovamento di quella porta è la più importante scoperta della storia dell’Egitto. Abbiamo trovato dei manufatti incredibili.”

Ad oggi l’Egitto è una terra divenuta inospitale e se anche riusciste ad arrivare a Giza, dal 1993 vige il divieto di filmare o fotografare l’intero sito archeologico.

Ma anni prima del robot tedesco c’è stato un uomo che ignaro del suo destino ha varcato quei meandri che racchiudono segreti inconfessabili. La sua storia è giunta fino a noi grazie al lavoro meticoloso e coraggioso dei redattori di questo blog.

Probabilmente il 2014 sarà ricordato come l’anno delle grande rivelazioni e se continuerete a seguirci, voi amici, sarete i primi a sapere dopo 20 anni cosa si nasconde dietro quella porta.

La Redazione della Cripta

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